Il Comitato tecnico scientifico si riunisce mercoledì 29 alle 11: dovrà pronunciarsi su eventuali modifiche dei tempi di isolamento (in particolare per i vaccinati a contatto con positivi)
Omicron dilaga e il Paese corre ai ripari contro il rischio di un blocco delle attività a causa delle tante persone in isolamento perchè entrate in contatto con i contagiati da Covid che attualmente sono 600mila. A pronunciarsi sulla questione sarà il Comitato tecnico scientifico, a cui il Governo ha chiesto un parere sui tempi delle quarantene e sull’obbligo vaccinale per nuove categorie di lavoratori. Novità che potrebbero entrare in vigore con il nuovo anno.
I presidenti delle Regioni, dopo essersi riuniti, invieranno un documento al Cts che contiene una serie di richieste sulla gestione dell’autoisolamento: azzeramento della quarantena ma obbligo di Ffp2 e autosorveglianza per le persone che hanno copertura vaccinale completa, booster compreso, e un tempo di 5 giorni per chi ha già ricevute due dosi. Modifiche che sono necessarie alla luce di uno stravolgimento del sistema di contact tracing, “saltato” in diversi territori.
In campo ci sono diverse ipotesi e un punto di caduta potrebbe essere quello di ridurre la quarantena da sette a cinque giorni per chi è vaccinato con terza dose. È certo invece che resterà di dieci giorni il periodo di isolamento obbligatorio per i non vaccinati. Allo studio anche la possibile revisione dei criteri di definizione del “contatto stretto”, ovvero che espone ad un “alto rischio”, e della definizione di “basso rischio” contenuti nella circolare del ministero dell’agosto scorso. In quel documento si specifica che di fronte ad un “basso rischio” la quarantena può essere revocata a seguito di test antigenico o molecolare negativo in assenza di sintomi.